martedì 29 luglio 2014

“Il Libro Eterno” intervista: Andrea Maggi

Andrea Maggi è nato a Pordenone nel 1974, vive con la famiglia a due passi dalla sua città natale e fa l’insegnante. Si è laureato in lettere con una tesi sul poeta Giacomo Noventa, ha collaborato con alcune testate giornalistiche locali e ha fatto parte dello staff di pordenonelegge.it. 
'Morte all'Acropoli' è il suo primo romanzo, un giallo storico ambientato nell’Antica Grecia. 

Andrea è stato così gentile da rispondere alle domande di questa intervista: 

Ciao Andrea e benvenuto nel blog “Il libro eterno”. 
Grazie. È davvero un piacere.

Quando è nata la tua passione per la scrittura e cosa rappresenta per te?
La passione per la scrittura è nata quando ero piccolo. Alle elementari ho scritto la sceneggiatura di un film sulla boxe davvero avvincente (ero un patito di Sylvester Stallone). Negli anni dell’università e dopo la laurea ho lavorato un po’ come giornalista, dunque mi sono cimentato in un genere di scrittura tecnico, realistico e asciutto. Un’ottima “palestra”. Ma soltanto più di recente, all’incirca dieci anni fa, è maturata in me l’esigenza di scrivere un romanzo; e qui vengo alla seconda parte della domanda: per me scrivere è divenuta un’esigenza, mi serve ad esprimermi, a manifestare al mondo la mia presenza. O, meglio, la mia essenza. Che è un po’ diverso.

Quali sono i tuoi autori preferiti? 
Uh! Che bella domanda! Non semplice, perché è altra cosa rispetto a: “Quali sono i tuoi romanzi preferiti?”. Facciamo i quattro a pari merito (e in ordine sparso): Fëdor Dostoevskij, Wu Ming, Henning Mankell e Ludovico Ariosto.

Nel tuo romanzo d’esordio, “Morte all’acropoli”, racconti le avventure investigative del giovane Apollofane e della eterea Filossena. Come è nata l'idea per questo romanzo? 
L’idea è nata dopo che, una decina di anni fa, mi sono riletto compulsivamente i classici greci. Mi ci sono rituffato a capofitto per una mia esigenza personale. Da anni non mi piaceva la rotta che aveva preso il mondo, e con il mondo l’Italia, così sentivo il bisogno di ritrovare dei modelli positivi grazie ai quali poter reagire a tutto ciò che vedevo e che non mi piaceva affatto. Contemporaneamente, cercavo un’ambientazione in cui inserire una trama poliziesca che da un po’ mi sfrigolava in testa. “Perché non l’antica Grecia?” ho pensato. Ed ecco che ha preso forma Apollofane, un giovane mercante ateniese ricchissimo, testardissimo e bellissimo, che è pronto a mettersi tutto e tutti contro pur di far trionfare la giustizia. E poi è nata Filossena, la bellissima filosofa che sfida le convenzioni e che vive libera in una città dove la donna è tutto, fuor che libera.

Per i tuoi personaggi ti sei ispirato a persone reali o eventi della tua vita? o sono solo di fantasia? 
Credo, alla fine, che i personaggi di un romanzo siano tante parti della manifestazione dell’intero essere dell’autore. Quindi ti potrei rispondere che, sì, sono ispirati a persone reali. E che, sì, sono ispirati a eventi della mia vita. E che, sì, sono frutto della mia fantasia. Non tutti, però. Iperide, per esempio, è un personaggio storico realmente esistito, di cui ci restano celebri orazioni. C’è però un personaggio nel romanzo dietro cui mi sono voluto nascondere in qualità di autore onniscente. Lo spiego ad ogni presentazione e ogni volta lancio la sfida: trovate chi sono nel romanzo. Finora nessuno c’è riuscito. Chi volesse tentare, può scrivermi nella mia pagina Facebook che è https://www.facebook.com/Autore.AndreaMaggi. 

L’azione si svolge ad Atene nel IV secolo a.C., un anno dopo la morte di Alessandro Magno. Come mai hai scelto questo particolare periodo storico? 
Perché l’Atene di quell’epoca ha delle incredibili somiglianze con l’Italia di oggi. Era una capitale della cultura, era decaduta politicamente ed era malata di corruzione. Un lettore che prenda in mano il mio giallo riconoscerà facilmente la nostra povera Italia in quella Atene che ho descritto. Nell’Atene di allora, morto Alessandro, sopravviveva la speranza di potersi finalmente liberare dal giogo macedone e di potersi riconquistare il ruolo di città egemone in Grecia. Ma Atene allora, come parte dell’Italia oggi, pretendeva di scacciare i guai provenienti dall’esterno prima ancora di aver fatto pulizia al suo interno. Un po’ come noi, che dovremmo sconfiggere la mafia che ci infesta dalle Alpi alle Piramidi (nonché dal Manzanarre al Reno), e invece ce la prendiamo con i barconi carichi di profughi, additando quei disperati come la peggiore minaccia che ci possa affliggere. Fatemi il piacere.

Quanto tempo hai dedicato al lavoro di “ricostruzione storica” all’interno della trama? Hai effettuato delle ricerche? 
Per recuperare tutta la documentazione necessaria ci ho messo circa cinque anni, tra una cosa e l’altra. Per studiarmela, un annetto. Le ricerche che ho fatto sono consistite nella “riesumazione” del materiale del mio esame di archeologia greca all’università; una mole piuttosto poderosa. Quanto alla ricostruzione di usi e costumi, mi sono affidato molto alle commedie di Aristofane e, più corposamente, di Menandro. Dai commediografi ho recuperato soprattutto la verve del linguaggio di allora, in modo da trasferirla ai miei personaggi. In questo modo ho cercato di renderli coerenti con il IV secolo a.C. e, contemporaneamente, piacevoli per i lettori del XXI secolo d.C.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Stai già pensando alla prossima avventura di Apollofane o la tua attenzione si sposterà verso un'altra epoca e un altro personaggio? 
Per adesso resto nell’antica Grecia, ché ci sto benone! Sto scrivendo la seconda puntata di Apollofane e devo dire che mi sta piacendo molto. Ho in serbo diverse presentazioni di “Morte all’Acropoli” verso la fine dell’estate. Aggiornerò per tempo luoghi e date attraverso la mia pagina Facebook. Spero di poter aggiungere molti altri incontri con i lettori. Spero inoltre di poter presentare il romanzo nelle scuole superiori. Attendo solo un invito. Presentare il romanzo in giro è sempre un’esperienza stupenda. Ho sempre incontrato lettrici e lettori meravigliosi e, come autore, non ho trovato gratificazione maggiore.

Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci? 
Vorrei fare un appello a tutti noi che ci lamentiamo per il fatto che in Italia si legge troppo poco: dobbiamo cominciare noi stessi a leggere di più. Mettiamo la sveglia un’ora prima e leggiamo. Spegniamo (o ancora meglio, non accendiamo) il televisore la sera e leggiamo. Eh, ma i libri costano. Non quanto la bolletta dell’elettricità se tieni il televisore acceso 24 ore al giorno; con quei soldi, ti ci compri una libreria. Al mese.
Faccio un appello anche a tutti i genitori che si lamentano per il fatto che i loro figli non leggono (mia figlia legge molto, per cui di questo non mi posso lamentare!): leggete di più voi e vedrete che leggeranno anche loro.

Grazie Andrea 
Questa è la sinossi di Morte all’acropoli 

Atene IV secolo a.C. È una notte di plenilunio. Il Partenone, che svetta sulla cima dell'Acropoli, è circondato da una luce argentea. In una brulla radura un uomo giace morto accanto a un antico altare. Sul corpo profonde lacerazioni. Un attacco che sembra più opera di una bestia che di un essere umano. Per questo tutta la città punta il dito contro Eurifemo che da sempre viene accusato ingiustamente di essere un licantropo. C'è solo una persona che è pronta a difenderlo contro tutto e tutti: Apollofane, un mercante di umili origini che ha creato la sua fortuna grazie alle sue capacità e al suo ingegno. Lui sa che è innocente. E finalmente può dare seguito a quella vecchia promessa che unisce i loro destini. Ma affrontare gli abili avvocati ateniesi per dimostrare che non è lui il colpevole non è impresa facile. L'unica in grado di aiutarlo è l'etera Filossena, dagli occhi verdi come lo smeraldo più puro. Una delle poche donne di Atene che ha potuto studiare conquistando la sua indipendenza. Saggia e di grande fascino, è una filosofa stimata al pari di un uomo. Le indagini proseguono difficoltose mentre tutta la città è sconvolta per il furto del tesoro dell'Acropoli. Proprio ora che c'è bisogno di denaro per finanziare il lungo e sanguinoso assedio alla fortezza degli odiati nemici: i Macedoni. Nel caos generale, Apollofane e Filossena fanno domande, cercano indizi. Eppure tutto è più pericoloso di quanto immaginassero... 

Titolo: Morte all'Acropoli
Autore: Andrea Maggi
Editore: Garzanti Libri
Data di Pubblicazione: Giugno 2014
ISBN: 8811687446
ISBN-13: 9788811687443
Pagine: 240
Prezzo: €. 14,90

2 commenti: