giovedì 16 settembre 2010

Il ritorno di Ayesha – Henry Rider Haggard

Diciotto anni dopo il successo di “Lei/La donna eterna” (She -1887), Henry Rider Haggard decide di scrivere una degna conclusione alle vicende di Ayesha e pubblica “Il ritorno di Ayesha” (Ayesha: The Return of She -1905).

Dove eravamo rimasti…

“Callicrate - balbettò con voce cavernosa, tremante - amor mio, non dimenticarmi! Abbi pietà della mia vergogna. Io non muoio: ritornerò un giorno a te, giovane e bella come ero. È vero; te lo giuro... Addio...amore..”

Con queste parole Ayesha muore dopo aver oltrepassato per la seconda volta la fiamma eterna.

Trama

Leo è disperato per la morte di Ayesha e decide di uccidersi (e con lui il padre adottivo Horace Holly), ma una sera vede la sua amata in una visione (che gli indica la cima di una montagna fatta a forma del Simbolo della Vita) e si convince che è ancora viva e decide di ritrovarla.
Da quel momento sono passati sedici anni ma Leo e Holly non si danno per vinti, la cercano in ogni angolo del pianeta, finché non arrivano in Asia dove due misteriose figure di donne possono essere entrambe l'immortale donna eterna.
In un susseguirsi di avventure, battaglie e colpi di scena, l'azione si svolge fino all'imprevedibile epilogo…

Recensione

Nel romanzo “Lei/La donna eterna”, Ayesha la donna immortale ritrova in Leo la reincarnazione del suo antico amore Callicrate e cerca di donargli la vita eterna, ma Leo/Callicrate non vuole l’immortalità e assiste impotente alla sua morte. Disperato per la sua scomparsa inizia a cercarla per mari e per monti in compagnia di Horace Holly (suo padre adottivo), perché “lei” ha promesso che sarebbe ritornata e ritrovarla è la loro unica ragione di vita…
“Il ritorno di Ayesha” è molto diverso dal primo romanzo perché ci sono meno descrizioni di viaggi (al contrario del primo che descriveva l’Africa e i suoi abitanti in maniera dettagliata), ed è orientato verso il misticismo pagano (la vicenda ruota intorno a simboli esoterici come la Crux Ansata-il Simbolo della Vita presso gli antichi Egizi, reincarnazioni, fuoco della montagna e dèi egiziani)
Si perché ricordiamo che il grande amore di Ayesha, Callicrate, era un sacerdote di Iside e Holly dopo aver parlato con il monaco Kou-en durante il viaggio, fa una interessante considerazione:

Strana teoria, quella di Kou-en, che Ayesha fosse una divinità dell'antico Egitto di cui Callicrate era Sacerdote, o perlomeno una espressione di quella divinità, e che Amenartas, con cui Callicrate era fuggito, lo avesse sedotto e strappato al voto sacerdotale e che allora la dea si fosse incarnata in Ayesha, o avesse usato Ayesha come strumento della sua vendetta, per colpire insieme i due che l'avevano offesa nella città di Kòr, dove poi il colpo che lei aveva scagliato era rimbalzato sino a ferire lei stessa.”

Holly ha sempre sospettato che l'immortalità di Ayesha avesse un origine soprannaturale ma non sa fino a che punto...
(p.s. le origini della donna eterna vengono descritte nel romanzo "Wisdom's Daughter: The Life and Love Story of She-Who-Must-Be-Obeyed " (1923)  inedito in Italia, che è un prequel della vicenda...).
Un’altra differenza fra i due romanzi è l’evoluzione dei personaggi.
Leo non è più il ragazzo immaturo che cerca avventure, la disperazione per la perdita di Ayesha l’ha trasformato in un uomo nuovo, più maturo e determinato, consapevole dei suoi sentimenti verso la donna eterna che vanno oltre la bellezza (e in una scena in particolare dimostrerà tutto il suo amore).
Anche Holly è cambiato, il suo amore per Ayesha non è più terreno ma spirituale.

" io avevo trovato in lei una divinità che ero condannato ad adorare da lontano. Non con i sensi e con la carne, ormai spenti in me, ma, più dolorosamente, con l'essenza che si forma e vive nell'uomo attraverso gli innumerevoli secoli della sua esistenza: con l'anima e con lo spirito."

Solo Ayesha non è cambiata, è sempre irraggiungibile ed eterea...

E' una saga che ho amato molto (e sto cercando anche il prequel in inglese), "Lei/La donna eterna" e "Il ritorno di Ayesha" sono due classici irrinunciabili del fantasy.

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